L’ape è una biocentralina di monitoraggio ambientale.
Particolato atmosferico = complesso e dinamico insieme di particelle, con esclusione dell’acqua, dispersi in atmosfera per tempi sufficientemente lunghi da subire fenomeni di diffusione e trasporto
In modo improprio, il pm 10 si definisce come la frazione di particelle con diametro uguale o inferiore a 10 micron più specificatamente, il pm 10 e la frazione di particelle raccolte con un sistema di selezione avente efficienza stabilita dalla norma UNI ENI2341/ 2001 E pari al 50% del diametro aerodinamico di 10 micron
Le sorgenti del particolato atmosferico possono essere di tipo naturale (erosione del solo, spray marino, vulcani, incendi boschivi, eccetera) o antropogenico (industrie, riscaldamento, traffico veicolare, eccetera). È primario se immesso in atmosfera direttamente dalla sorgente, secondario se si forma successivamente, in seguito a trasformazioni chimico-fisiche di altre sostanze.
Il particolato atmosferico ha un rilevante impatto ambientale su: clima, visibilità, contaminazione di acque e suolo, edifici e sulla salute di tutti gli esseri viventi.
La tossicità del particolato può essere amplificata dalla capacità di assorbire sostanze gassose come gli idrocarburi policiclici aromatici (IPA) e metalli pesanti, alcuni dei quali sono potenti agenti cancerogeni (arpa Lombardia http://ita. arpalombardia.it)
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Rete di Biomonitoraggio e Didattica Ambientale con le Api in ambito Urbano