Poco cibo. «Una così alta piovosità durante il periodo delle fioriture, che va da primavera a ottobre, impedisce il normale ciclo di sviluppo del fiore, che muore e non dà nettare», spiega Raffaele Cirone, presidente della Federazione Apicoltori Italiani. «Le api non possono così compiere la bottinatura, la raccolta di nettare da trasformare in miele, e di polline di cui nutrirsi. Una carenza di alimentazione che oltre a incidere sulla produzione mellifera riduce drasticamente la capacità di difesa immunitaria dell’alveare.»
Intrusi pericolosi. «Quella del 2014 è stata e sarà la peggiore stagione produttiva per gli apicoltori da 50 anni a questa parte», continua Cirone, «ma per chi produce miele quello del clima – se pur infausto – è un fattore fisiologico con cui bisogna fare i conti. Più preoccupante è l’arrivo nel nostro territorio di due specie invasive di parassiti, che le api nostrane non sanno combattere. Uno è la Vespa Velutina, un calabrone di origine asiatica arrivato in Italia dalla Francia, dove è presente da una decina d’anni, attraverso il confine con la Liguria.
L’altro killer, ancora più temibile, è l’Aethina Tumida, o coleottero degli alveari, un piccolo scarabeo di origini sudafricane segnalato proprio in questi giorni in Calabria. È la prima volta che si registra la sua presenza in Europa e in Italia, dove è arrivato forse attraverso le attività commerciali del porto di Gioia Tauro.» [Fonte… ]
Fin dall’avvento della varroa vi è stata una vera e propria escalation di situazioni critiche che compromettono il mondo dell’apicoltura così come lo conosciamo, ma compromettono anche la nostra stessa esistenza.
Vespa Velutina attacca gli alveari dall’esterno limitando il volo delle bottinatrici fino allo sfinimento della famiglia che non si approvvigiona più e si indebolisce rendendo ancora maggiore l’incognita del superamento dell’inverno.
Aethina Tumida si insinua fin dentro gli alveari, ingannando le operaie stesse in alcuni casi costringendole ad una trofallassi quasi come se si trovasse ad un distributore di benzina gratis! Depone svariate uova nelle fessure dell’arnia, uova che hanno un ciclo brevissimo e da qui nascono numerosissime larve, per di più simili a quelle comuni della camola della cera, che si nutrono e distruggono tutto quello che trovano sul loro percorso: cera, uova, larve, polline, il tutto fa si che il miele fermenti rendendolo inutile non solo per l’uomo, ma anche per le api stesse; la famiglia arriva in breve tempo al collasso.
Mai come ora gli apicoltori si troveranno ad essere sempre più precisi, aggiornati, acculturati ed attenti. Operazioni che un tempo erano pressoché facoltative ora diverranno una routine così come avvenuto per il blocco di covata: cambiare i favi al massimo ogni tre anni, fare brevi ma accurate visite anche esterne per valutare la regolare attività di volo delle api, controllare i vassoi antivarroa alla ricerca di larve sospette… [Fonte…]
E noi cittadini come possiamo dare una mano? Segnalando i nidi della Vespa Velutina ! Imparate a riconoscerli e nel caso non esitate a contattarmi.