2 pensieri riguardo “Corso pratico di Apicoltura Urbana in Cascina Linterno

  1. Tutto ebbe inizio con un commento a un post del suo blog, nel 2015. Dopo aver frequentato, l’anno prima, un altro corso di apicoltura ed esserne uscito insoddisfatto e con conoscenze analoghe a quelle che avevo prima, o poco più, cercavo un corso vero, ma soprattutto un maestro. Saper fare una cosa, anche bene, e saperla insegnare e avere voglia di farlo, non sono cose che necessariamente si accompagnano le une con le altre. Ne siamo a conoscenza fin dai tempi della scuola. Quando si affronta per la prima volta qualcosa di nuovo, per quanto uno possa avere voglia e mente aperta per imparare, deve incontrare qualcuno che possegga una analoga voglia di insegnare e capacità didattiche per farlo. Prima fra tutte la generosità. Chi insegna è generoso per definizione, altrimenti non lo farebbe, non metterebbe “su piazza” le conoscenze e gli errori di decenni. E Mauro è così, generoso per natura. Sono giunto al suo corso per caso, come accaduto per tutte le vicende importanti della mia vita, e quando ormai avevo smesso di sperare di trovare un apicoltore che volesse davvero insegnarmi come si fa a lavorare con le api, questi esseri straordinari capaci di cambiarti l’esistenza, e sempre in meglio.
    Per vie traverse, sentito dire e informazioni riportate, una amica mi aveva passato questo nome: parlare di miele a Milano significa parlare con Mauro, alla cascina Linterno, dove si dice persino il Petrarca vi soggiornò. A novembre, quindi, lascio un messaggio nella zona commenti di un post del blog “ilmieledielia”, sperando di essere ricontatto. Cosa che non accade. Passano le settimane e niente, zero risposte. L’ennesimo apicoltore a cui non frega niente di condividere, dopo i molti che avevo già contattato e che mi avevano dato buca, corso compreso. Mesi dopo, a febbraio, torno sul blog quasi per caso, in uno di quei pomeriggi invernali in cui fa buio troppo presto e il lavoro ti sembra davvero troppo noioso. Mauro mi aveva risposto! E mi aveva pure dato appuntamento. Da lì è iniziato tutto o, meglio, è iniziata la mia avventura nell’apicoltura, con le prime due famiglie e un sogno che coltivavo da oltre vent’anni, da quando, con mio padre, andai a vedere una smielatura da parte di un suo collega apicoltore per hobby.
    Spiegare l’amore, razionalizzarlo, significa farlo spegnere. E forse è addirittura impossibile farlo, provenendo da quella parte della mente – e quindi del cervello – non guidata dal raziocinio, dal calcolo, dalla computazione, bensì dall’istinto, dalle emozioni, da quel sapere che una cosa è giusta solo perché ti fa stare bene e senti che devi e vuoi farla. Non ne conosci il motivo e, francamente, non interessa neanche conoscerlo. Le api sono questo: amore. Voglia di starci vicino, di prenderti cura di loro mentre loro si prendono cura di te e del tuo cuore, della tua anima, della tua vita. Le api ti migliorano con il loro semplice essere e ti insegnano quelle poche cose davvero importanti della vita che, ovviamente, non sono cose. Senza Mauro non lo avrei mai capito, perché nessun manuale, per quanto ben fatto, può passarti un sentimento, come invece può fare un maestro che ti segue e ti contagia. Che ti fa capire e vedere non tramite gli occhi.
    Le cose imparate possono essere molte e ognuno può avere le sue. Le mie si possono riassumere con poche e semplici parole: passione, lavoro, studio, lentezza, limite e natura.
    PASSIONE: se non ami quello che fai la vita diventa un inferno, un ergastolo. E una cosa, la stessa cosa, puoi farla con passione o meno, e farla trasparire o meno, questa passione. Puoi fare il miele, tonnellate, ma non avere passione. Passione per le api, quindi il loro benessere, il rispetto per questi animali e per tutto ciò che ci gira intorno: il mondo. Puoi essere un tecnico, un esperto, sapere tutto e di più, ma meccanizzare quello che fai, il tuo approccio, fino a inaridirti. Vivere ogni nuova stagione, ogni nuova sfida, ogni nuovo nucleo, ogni nuovo giorno con passione, è questo ciò che conta.
    LAVORO: lavorare seriamente, fare le cose per bene, con perizia e competenza. Non improvvisarsi, ma avere sempre una mente da professionista, anche se fai una cosa per hobby. Essere un professionista significa padroneggiare la tua materia, il tuo lavoro, sviluppare competenze e continuare ad approfondirle, non dando mai alcunché per scontato e avendo sempre l’umiltà di ricordarti tutti gli errori che hai fatto.
    STUDIO: parola che segue le prime due e con le quali si intreccia in maniera indissolubile. Devi studiare, e tanto, per sapere, per scalfire la tua ignoranza sempiterna, per fare un passo in avanti in quello che fai e che sei. Nello studio non conta la meta, che non esiste, conta solo il percorso che fai, ma soprattutto la voglia di farlo.
    LENTEZZA: in un mondo in cui la velocità, l’infinita connessione, il non fermarsi mai sembrano i valori dominanti, l’apicoltura ti insegna la bontà della lentezza, del rallentare, del sapersi riposare. Esiste l’inverno, esiste il tempo del riposo e dello stare fermo. E le cose hanno i loro tempi. Ovviamente anche in questo mondo questo valore misconosciuto è stato tradito per inseguire il profitto fine a se stesso, e infatti ora se ne paga il prezzo. Rilassati, la vita è breve, e facendola sempre di corsa ci si perde un sacco di cose, arrivare senza aver visto nulla della strada che hai fatto.
    LIMITE: si può fare tanto, ma non tutto. Alcune cose non dipendono da noi e bisogna accettarlo, anche se fa male e ci fa sentire impotenti. Ma ci sono forze che travalicano le nostre possibilità. Se una famiglia si ammala si può e si deve fare di tutto per salvarla, farla stare meglio, metterla nelle condizioni di riprendersi. Però esiste un limite oltre il quale la nostra volontà e le nostre possibilità sono nulle. E bisogna accettarlo e ripartire, dedicarsi a cosa è rimasto. Un limite non è mai un punto di arrivo, ma un nuovo insegnamento, un motivo in più per provare a capire, soprattutto capire il nostro posto, che non è mai il centro di tutto, né la cosa più importante.
    NATURA: non siamo soli, ma una parte, persino trascurabile, di un tutto più ampio. E con le api, lavorando con loro tra i profumi del miele e della cera, alzi lo sguardo e ti costringono a notare le fioriture e l’andare delle stagioni, a sperare nel meteo e a prenderti cura di tutto ciò che di bello ti circonda. Le api sono bellezza, sono uno strattonarti per la giacca nei momenti tristi per farti alzare gli occhi dal tuo ombelico e riportarti a tutto ciò che di fantastico, intorno a te, esiste ed è lì, basta volerlo vedere.
    Grazie Mauro!

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